lunedì 25 ottobre 2010

Il telaio in alluminio dell'Atala

Già, proprio lui.
Se avessi avuto un flex sottomano, durante lo smontaggio, l'avrei
fatto secco.
Però, adesso, riguardandolo...
Lui sta lì, in un angolino, non chiede niente, non piagnucola.
Quasi quasi merita una seconda possibilità.
So bene quanto sia pesante, di poco valore e praticamente inutile.
Eppure si potrebbe sempre cavare una bici per divertimento.
Le possibilità di sviluppo sono molte. In fondo ho già telaio e
forcella (diversamente dalla Liyang che, con la sua forcellina da 1",
non mi apre tante porte).
Basta tirare fuori le gabbie a rulli della serie sterzo e ingrassarle
perbene.
Dopo sarà il telaio a dirmi cosa vuole fare.
La verità è che, date le dimensioni oversize e l'alluminio che si
nasconde sotto la verniciatura, mi piacerebbe rendere modesto e
sommesso omaggio a Cunningham.
Per sua moglie Phelan fece un'opera d'arte che durò in gara quasi un
decennio, ed il progetto risaliva agli anni settanta!
Insomma, non so se voglio investirci sopra tempo e denaro (perché
qualcosa si dovrà pur comprare, alla fine).

cyb

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